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Il settore sanitario di fronte all’intelligenza artificiale: Prospettive e sfide

Fonte: Conferenza sull’intelligenza artificiale Bruxelles 28-29 gennaio 2024

In campo sanitario, la prospettiva dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) riguarda segnatamente la diagnosi clinica e l’assistenza alla persona, quale strumento della Telemedicina e del trattamento dei dati sensibili raccolti in un unico Fascicolo sanitario elettronico, integrando le diverse abilità e competenze degli operatori sanitari e medici. Il grande potenziale dell’AI è riconosciuto nelle linee guida dell’OMS , in particolar modo quando medici specialistici ed operatori sanitari non dovessero risultare disponibili per la loro scarsa presenza in determinati settori, come ad esempio la radiologia e l’emergenza-urgenza.

Nell’utilizzo dei dati sanitari, i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero avere accesso non autorizzato ad informazioni personali sensibili, che necessitano pertanto di tutele normative dei dati personali e della privacy e della sicurezza ed integrità dei dati stessi per mantenerne l’etica e la corretta informazione.

Come precisato dall’OMS, la telemedicina è una “scienza aperta e in continua evoluzione, poichè incorpora nuovi progressi nella tecnologia e risponde e si adatta alle mutevoli esigenze sanitarie e ai contesti delle società” (WHO 2010). In prospettiva essa può dimostrarsi in grado di ottimizzare i processi della medicina tradizionale in presenza per fornire al paziente maggiore possibilità di prevenzione, grazie alla periodicità controllata della visita e maggior comfort, soprattutto nel caso di pazienti disabili o particolarmente fragili che possono custodire i dispositivi utilizzati per il monitoraggio direttamente presso il domicilio, senza necessità di spostamento, limite molto evidente soprattutto durante emergenze pandemiche.

A livello europeo, il Comitato direttivo sui diritti umani nel campo della biomedicina e della salute (CDBIO) del Consiglio d’Europa ha pubblicato nel dicembre 2021 un rapporto sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla relazione medico-paziente e sui diritti umani secondo sei direttrici: 1) disuguaglianza nell’accesso a cure sanitarie di qualità, 2) trasparenza di fronte agli operatori sanitari e ai pazienti, 3) rischio di pregiudizio sociale nei sistemi di IA, 4) indebolimento della considerazione del benessere del

paziente, 5) rischio di condizionamento dell’automazione, dequalificazione e dislocamento della responsabilità e 6) impatto sul diritto alla privacy.

In Italia, il Ministero della salute ha definito nel 2014 specifiche indicazioni nazionali e linee di indirizzo per un’armonizzazione dei modelli di applicazione della Telemedicina, come erogazione di servizi di assistenza sanitaria mediante il ricorso a tecnologie innovative nel campo ICT (Information and Communication Technologies) in situazioni in cui il professionista o i professionisti della salute ed il paziente non si trovano nella stessa località. In ogni caso, i servizi della Telemedicina, potendo essere assimilati a qualunque servizio diagnostico e terapeutico, comportano la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento ed il successivo controllo dei pazienti (follow up).

I servizi di Telemedicina con applicazione delle tecnologie AI, a livello nazionale, possono inserirsi nel solco della riforma dell’assistenza territoriale/distrettuale già approvata nell’ambito delle riforme obiettivo del PNRR, con il D.M. Salute 23 maggio 2022, n. 77, un regolamento che detta nuovi modelli e standard del sistema finalizzato a modernizzare le cure extraospedaliere per renderle più accessibili ed efficaci rispetto ai bisogni dei cittadini. (v. l’ articolo in Monitor 2021, Agenas, Il connubio tra telemedicina e intelligenza artificiale per un salto di qualità nelle cure).

Oltre a stabilire i pilastri dell’assistenza primaria, come le nuove Case della Comunità quali punto di riferimento per la risposta ai bisogni di natura sanitaria e socio-sanitaria della popolazione di riferimento ed il potenziamento delle cure domiciliari e dell’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale per la presa in carico del paziente, il nuovo regolamento stabilisce la creazione di servizi digitalizzati, per favorire sia l’assistenza a domicilio, attraverso gli strumenti di telemedicina e telemonitoraggio, sia per l’integrazione della rete professionale che opera sul territorio e in ospedale.

In proposito, a maggio 2022 è stato pubblicato il Decreto salute 29 aprile 2022) contenente l’approvazione delle linee guida organizzative relative al «Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare».

Il D.M. Salute 1° aprile 2022, ha inoltre ripartito analiticamente il subinvestimento 1.2.3, attribuendo la specifica sub-codifica, 1.2.3.1 alla

“Piattaforma di telemedicina” a cui sono stati destinati 250.000.000 euro e 1.2.3.2 “Servizi di telemedicina” a cui sono stati destinati 750.000.000 euro. Da febbraio 2023 fino al dicembre 2023, è prevista la fase di start up, con realizzazione della Piattaforma nazionale di Telemedicina da parte dell’operatore economico con collaudo e verbale di avvio dell’infrastruttura entro il 31/12/2023. Il DM Salute del 28 settembre 2023 (G.U. del 20.11.2023) ha disposto il riparto delle risorse per i Servizi di Telemedicina, essendo stati acquisiti e valutati tutti i Piani operativi regionali e provinciali dalla Commissione tecnica di valutazione, istituita presso Agenas con DM Salute 30 settembre 2022. Ciascun piano è stato approvato mediante atto deliberativo di ogni Regione e Provincia autonoma, a seguito del parere di congruità espresso dalla citata Commissione tecnica1.

All’Intelligenza artificiale si prospetterebbe un ruolo propedeutico di valutazione del bisogno sanitario del cittadino finalizzato ad assisterlo in una prima fase e, nei casi più gravi, affidarlo successivamente alle cure di medici specialisti ovvero indirizzarlo presso altre strutture sanitarie del SSN per accertamenti diagnostici. Ciò anche al fine di sollevare l’attuale numero dei medici dalla pressione degli iscritti dovuta in molti casi alla loro carenza2.

In base ai dati dell’Annuario statistico italiano, i MMG nel 2021 erano circa 40.000, con una continua diminuzione nel triennio, visto il calo del 3,5 per cento (2023 su 2020) e del 5,1 per cento rispetto al 2019. Anche l’offerta

di medici pediatri è in diminuzione rispetto all’anno precedente, con un calo del 3,6 per cento rispetto al 2020 e del 5,2 per cento rispetto al 20193.

Sulla digitalizzazione dei servizi sanitari, il PNRR destina in particolare risorse per il Servizio sanitario nazionale con riferimento sia ad un punto unico di accesso ai servizi di sanità digitale, sia alla messa a regime del Fascicolo sanitario elettronico (FSE), dirette alla trasformazione digitale entro l’anno 2025 ed entro la metà del 2026 (M6 C2 I1.3.2 Infrastruttura tecnologica del Ministero della salute e analisi dei dati, modello predittivo e di simulazione per la vigilanza LEA) con 292,6 milioni destinati:

  1. a)  al rafforzamento infrastrutturale degli strumenti tecnologici e di data analysis del Ministero della salute volti a completare la piattaforma open data e migliorare i sistemi di raccolta dei dati sanitari (92,7 milioni);
  2. b)  alla reingegnerizzazione del Nuovo sistema informatico sanitario (NSIS) a livello locale per completare il monitoraggio dei LEA e potenziare la qualità dei dati clinici ed amministrativi (103,3 milioni);
  3. c)  alla costruzione e realizzazione del cd. National Health Hub, un modello predittivo di simulazione degli scenari di medio e lungo termine del Sistema sanitario (77 milioni);
  4. d)  allo sviluppo della piattaforma nazionale per i servizi di Telemedicina per la loro governance ed effettiva diffusione (19,6 milioni).

Riguardo il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (FSE), il PNRR prevede l’obiettivo che almeno l’85% dei medici di base possa alimentare il FSE regolarmente mediante sostegno e formazione per l’aggiornamento digitale e l’adozione ed utilizzo del FSE da parte di tutte le regioni, garantendo l’omogeneità, interoperabilità e l’accessibilità ad assistiti ed operatori sanitari a livello nazionale. La spesa prevista è di 1.380 milioni di cui 569,6 milioni già stanziati per l’Infrastruttura nazionale per

l’interoperabilità dei Fascicoli sanitari elettronici finalizzato alla realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica (STS), tramite:

  • l’integrazione/inserimento dei documenti nel FSE da documenti nativi digitali, con migrazione/ trasposizione ad hoc di documenti cartacei attuali o vecchi;
  • il sostegno finanziario a favore dei fornitori di servizi sanitari, affinché aggiornino la loro infrastruttura e per garantire che i dati, i metadati e la documentazione relativi all’assistenza sanitaria siano generati in formato digitale;
  • il sostegno finanziario per i fornitori di servizi sanitari che adotteranno la piattaforma nazionale, l’interoperabilità e gli standard UI/UX. Con il D.M Salute 20.5.2022 , il Ministero della salute ha adottato le Linee guida per l’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico che definiscono i nuovi contenuti, servizi ed architettura del FSE. Per quanto riguarda i progetti regionali, in conformità con quanto previsto all’interno dei Piani operativi allegati ai CIS sottoscritti con le Regioni e le Province autonome in data 30 e 31 maggio 2022, è stato siglato il D.I. Ministro Innovazione Tecnologica e Transizione digitale, Min. Salute e MEF 8 agosto 2022 per l’assegnazione di risorse all’attività per l’“Adozione e utilizzo FSE da parte delle Regioni”4. Il Decreto Interministeriale 18.5.2022 ha inoltre definito l’“Integrazione dei dati essenziali che compongono i documenti del FSE”, ampliando i documenti clinici presenti nel Fascicolo nelle diverse Regioni.

Attività parlamentari in corso

Si segnala che presso la Commissione XII (Affari sociali) i temi dell’Intelligenza artificiale sono stati affrontati in primo luogo, sia pure in maniera indiretta, con riferimento alla digitalizzazione in ambito sanitario, obiettivo della Missione 6 (Salute) cui sono destinate risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR, in termini di nuovo Fascicolo sanitario elettronico (circa 1,67 miliardi di euro): da un lato, per il trattamento, condivisione ed interoperabilità di grandi dati acquisiti grazie all’accesso garantito a tutti i cittadini alle piattaforme dei servizi, e di Telemedicina e cure domiciliari (circa 4 miliardi), dall’altro, per assicurare

un’assistenza sanitaria personalizzata, in particolar modo per i pazienti fragili.

Sul tema della Telemedicina è stata poi discussa nella seduta del 5 dicembre 2023 l’interrogazione a risposta immediata in Commissione 5- 01699 (MORGANTE Maddalena), in particolare sugli aspetti della televisita di pazienti affetti da malattie croniche come la sclerosi multipla, a cui il Governo ha risposto confermando l’intenzione, in accordo con gli obiettivi del PNRR, di implementare una rete infrastrutturale per connettere le strutture mediche tra loro e con i pazienti nello loro unità remote.

Va infine ricordato che è attualmente all’esame della Commissione XII, la risoluzione in Commissione 7-00183 (LOIZZO Simona), diretta ad impegnare il Governo a definire una normativa in grado di sfruttare pienamente il potenziale dei dati sanitari, tutelando il consenso, la privacy e la sicurezza dei cittadini, e individuando tra le finalità della proposta di regolamento comunitario sullo “spazio europeo dei dati sanitari” (cd. EHDS – European Health Data Space), quella di garantire l’accesso delle persone ai propri dati sanitari elettronici ed un maggiore controllo di tali dati, a livello nazionale e transfrontaliero, per assicurare l’omogeneità dei dati nell’ambito del mercato unico dei sistemi di cartelle cliniche elettroniche, dei dispositivi medici e dei sistemi di intelligenza artificiale (IA) ad alto rischio (cd. “uso primario dei dati”).

Sul tema l’Ufficio di Presidenza della Commissione ha deliberato di audire la direzione generale del Ministero della salute, l’Istituto superiore di sanità, l’Agenas, l’Istat, il Garante per la protezione dei dati personali e le associazioni dei pazienti: le audizioni si svolgeranno nel corso delle prossime settimane.

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