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La tutela del contribuente nella riscossione dei crediti tributari nell’esperienza giuridica europea



Raffaella Pia Vaira ha conseguito in data 19.12.2023 la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso l’Università “UnitelmaSapienza” di Roma. Dal 2015 al 2023 ha collaborato con diversi studi legali di Roma. Attualmente svolge nel foro di Roma la pratica forense, partecipando alle udienze e alla redazione di atti e pareri giuridici dello studio legale di riferimento, e collabora anche con studi commerciali per ciò che attiene le diverse attività giuridico-amministrative relative al settore tributario, quali ricerche dottrinali e giurisprudenziali, bozze di pareri, note a sentenza e redazione di atti giuridico-amministrativi. Obiettivo cardine del suo lavoro e dei suoi interessi è quello di contribuire, con il suo supporto personale e professionale, alla conoscenza del mondo giuridico con particolare riferimento alla materia tributaria, al fine di diffondere in modo più approfondito e generalizzato alcuni aspetti di questo settore estremamente importante per la vita di ogni consociato, ma ancora così tanto poco conosciuto, in particolar modo proprio per ciò che riguarda i diritti dei singoli contribuenti in materia.

LA TUTELA DEL CONTRIBUENTE NELLA RISCOSSIONE DEI CREDITI TRIBUTARI NELL’ESPERIENZA GIURIDICA EUROPEA
Nel corso delle tappe fondamentali che hanno segnato il processo di integrazione europea, cominciato più di settant’anni fa, la materia tributaria ha acquisito una sempre maggiore importanza nel panorama giuridico europeo, così che la tutela dei diritti in materia fiscale ha finito con l’assumere dimensioni tali da estendersi dall’ambito nazionale a quello europeo ed internazionale.
In ambito nazionale, i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini/contribuenti si riscontrano essenzialmente nei principi sanciti nella nostra Carta Costituzionale, nonché nelle norme contenute nello Statuto dei diritti del contribuente.
A livello sovranazionale, invece, estrema importanza assume la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nonché il progetto di Codice Europeo del Contribuente.
Con riguardo al panorama internazionale, i diritti e le garanzie attribuite ai cittadini/contribuenti sono contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’Uomo (CEDU) del 1950.
Per ciò che attiene le procedure di riscossione transnazionale dei tributi, sulla base del principio di territorialità per cui un determinato Stato può esercitare la sua potestà impositiva solo all’interno dei propri confini, i vari Stati hanno sentito l’esigenza di instaurare forme di collaborazione reciproca, le quali si esplicano nello scambio di informazioni tributarie tra le Amministrazioni finanziarie, nonché nella cd. “mutua assistenza nella riscossione”, finalizzata proprio al recupero coattivo dei crediti tributari di un determinato Stato all’estero. In tali forme di cooperazione fiscale tra gli Stati la tutela dei diritti dei contribuenti risulta essere, però, carente, considerato che la stessa si realizza solo in maniera indiretta tramite il rinvio ai principi dettati dal diritto interno di riferimento.
Diverse forme di tutela dei diritti del contribuente sono poste, poi, dall’ordinamento giuridico europeo a garanzia della corretta applicazione del diritto europeo negli ordinamenti nazionali, tra cui assume particolare rilievo l’azione di inadempimento (cd. “procedura di infrazione”). Sull’argomento, è interessante svolgere anche un confronto comparativo tra quelli che sono i diversi sistemi di riscossione dei tributi e le diverse forme di tutela del contribuente presenti in Italia, che adotta un sistema cd. “duale”, e in altri Paesi dell’Unione europea, quali ad esempio: Francia, Spagna e Germania, ove viene adottato un sistema di riscossione cd. “di gestione diretta”.
Recenti riflessioni dottrinali si sono soffermate, poi, su quelle che sono le prospettive future dell’Unione europea in ambito fiscale, in relazione sia ad un possibile approdo ad un sistema federale, sia alla realizzazione di un sistema di risorse proprie dell’Unione europea con l’introduzione di un tributo europeo che alimenti il bilancio europeo. In tale contesto, indispensabile appare il rafforzamento dei poteri del Parlamento UE in materia tributaria, in quanto il futuro modello fiscale europeo dovrà necessariamente essere supportato da una adeguata legittimazione democratica, con l’abbandono dell’unanimità nei settori nei quali essa è tuttora applicata e la sua sostituzione con la maggioranza qualificata. Ma la strada in questa direzione non risulta per niente facile da percorrere, considerato che l’unico modo per consentire al Parlamento europeo, quale perno del relativo consenso, di svolgere a pieno questa sua nuova prerogativa in materia tributaria è solo una futura revisione dei Trattati.

Livi

La responsabilità civile da illecito trattamento dei dati personali

Dott. Alessio Livi

Dirigente d’azienda con oltre 25 anni di esperienza nel settore delle vendite in multinazionali tra le più importanti del settore ICT, tra cui Business Objects, IBM, Oracle, Hewlett Packard Enterprise; già Ufficiale dell’Esercito, richiamato in servizio attivo dal Ministero della Difesa nel 2011 come “ICT Advisor per la dematerializzazione documentale”, attualmente è Dirigente della Open Text Corporation, dove si occupa della fornitura di soluzioni ICT alla Pubblica Amministrazione. Laureato con lode in Scienze dell’Amministrazione e della Sicurezza presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza nel dicembre 2023, la sua tesi in Diritto Privato “La responsabilità civile da illecito trattamento dei dati personali” nasce dall’interesse di approfondire il complesso ed attuale tema del trattamento dei dati personali nell’era dell’ICT, si concentra sul concetto di danno e criterio d’imputazione e, anche attraverso un’analisi della giurisprudenza, evidenzia il collegamento tra il nuovo principio di accountability introdotto dal GDPR e la responsabilità civile.

La protezione dei dati personali nell'era digitale è diventata una delle sfide più pressanti per le organizzazioni di ogni settore. L’elaborato si propone di fornire una guida accessibile anche ai non addetti ai lavori o a professionisti non aggiornati, per affrontare questo complesso equilibrio tra progresso tecnologico e protezione dei dati personali. L’analisi si colloca all'intersezione di due sfide contemporanee cruciali: l'espansione esponenziale delle capacità tecnologiche e la crescente necessità di proteggere i dati personali nell'ambito di tali sviluppi. Dopo un richiamo alla storia e al passaggio evolutivo da “diritto alla privacy” a “protezione dei dati personali”, si procede con una disamina del principio innovativo di accountability come introdotto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'Unione Europea. Questo principio rappresenta una pietra miliare nell'approccio alla protezione dei dati, imponendo ai titolari del trattamento non solo di rispettare la normativa ma anche di dimostrare attivamente di aver adottato tutte le misure necessarie per garantire una gestione sicura dei dati personali. Viene evidenziato come l'accountability non sia un mero adempimento burocratico, ma un obbligo continuo che richiede una gestione trasparente e responsabile dei dati personali in capo al titolare del trattamento. Un punto focale della tesi è l'analisi delle conseguenze derivanti da una gestione inadeguata dei dati personali. Viene esplorato il vasto spettro di danni potenziali, da quelli materiali a quelli immateriali, che possono emergere da violazioni della privacy. L'elaborato evidenzia come incidenti di sicurezza, quali la perdita o l'accesso non autorizzato a dati personali, possano avere ripercussioni significative sugli individui, includendo discriminazione, furto d'identità, perdite finanziarie, danni alla reputazione e molto altro. Questa sezione della tesi mette in luce la critica interconnessione tra diritti della personalità e la responsabilità organizzativa dei titolari del trattamento di ciascuna organizzazione nel contesto digitale moderno. Il lavoro approfondisce il tema delle sfide derivanti dalla digitalizzazione e globalizzazione dei servizi, mettendo in luce come queste tendenze abbiano amplificato i rischi per i diritti e le libertà fondamentali delle persone. Con l'espansione dell'economia digitale globale, assistiamo a una massiccia proliferazione di dati personali, che si estende ben oltre i moderni dispositivi come smartphone e smart TV. L'avvento di concetti innovativi come l'Internet of Things (IoT), gli OpenData, i Big Data e, più recentemente, l'Intelligenza Artificiale (IA), ha ulteriormente complicato il panorama della protezione dei dati personali. Queste tecnologie hanno aperto nuove frontiere di raccolta, elaborazione e utilizzo dei dati, aumentando esponenzialmente le potenzialità di monitoraggio e profilazione degli individui. In questo contesto, diventa imprescindibile adottare un approccio proattivo per garantire la protezione dei dati personali. La ricerca analizza come l'evoluzione tecnologica abbia reso necessario un rafforzamento delle normative e delle pratiche di compliance. Le organizzazioni sono chiamate a investire in misure di sicurezza avanzate e a promuovere una cultura interna incentrata sul rispetto della privacy, al fine di mitigare i rischi derivanti dalla crescente complessità del panorama digitale. L’elaborato esplora il ruolo fondamentale delle normative e delle politiche di regolamentazione nel promuovere la protezione dei dati personali e nel garantire che le organizzazioni si conformino agli standard etici e legali più elevati. Questo contesto richiede una costante attenzione e un impegno continuo da parte delle aziende e delle istituzioni per adattarsi ai rapidi cambiamenti tecnologici e alle nuove sfide emergenti nel campo della protezione dei dati personali. La parte centrale della tesi si concentra sulla creazione di una sorta di guida pratica per affrontare il delicato equilibrio tra progresso tecnologico e protezione dei dati personali. L'obiettivo è quello di offrire un quadro di governance dei dati che armonizzi le innovazioni tecnologiche con un forte impegno etico e legale nella tutela della privacy. Nel dettaglio, viene delineata una serie di linee guida che le organizzazioni possono adottare per gestire i dati in modo responsabile e sostenibile nel lungo periodo. Queste linee guida non si
limitano alla mera conformità legale, ma mirano a promuovere una cultura aziendale improntata al rispetto della privacy e all'etica nel trattamento dei dati personali. Per supportare questa proposta, vengono esaminati casi giurisprudenziali significativi e valutate le normative applicabili, al fine di fornire esempi concreti e contestualizzati su come le organizzazioni possano tradurre i principi teorici in pratiche operative. Questo approccio consente di comprendere non solo quali siano gli obblighi legali delle organizzazioni, ma anche come possano essere implementati in modo efficace e responsabile all'interno di contesti aziendali specifici. Inoltre, la ricerca si propone di fornire strumenti e risorse pratiche per aiutare le organizzazioni a sviluppare politiche e procedure interne che riflettano gli standard più elevati di protezione dei dati e rispettino i diritti fondamentali degli individui. In questo modo, si cerca di promuovere una gestione dei dati che non solo rispetti la legge, ma che vada oltre, contribuendo alla costruzione di una cultura aziendale basata sulla trasparenza, la responsabilità e il rispetto della privacy. La tesi ha l'ambizione di fornire un contributo al dibattito sulla privacy e sulla protezione dei dati nell'era digitale. Mette in evidenza il principio di accountability, le conseguenze di una gestione inadeguata dei dati, e le sfide portate dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione. Il lavoro intende tracciare una roadmap per le organizzazioni che cercano di bilanciare innovazione tecnologica e responsabilità civile, evidenziando il rapporto indissolubile tra “responsabilizzazione” e “responsabilità”. La ricerca pone l'accento sulle complessità legali ed etiche in gioco e fornisce orientamenti pratici per navigare in un panorama in continua evoluzione, dove la protezione dei dati personali diventa sempre più centrale nella costruzione di una società digitale equa e sicura. Guardando al futuro, le sfide nella protezione dei dati personali si intensificano ulteriormente con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale (IA). L'IA presenta una serie di nuove sfide etiche, legali e pratiche, poiché amplifica la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati personali su una scala senza precedenti. Ci troviamo di fronte alla necessità di garantire che l'IA rispetti i principi fondamentali della privacy e della protezione dei dati, evitando discriminazioni, abusi e violazioni dei diritti individuali. Le organizzazioni dovranno rafforzare le proprie infrastrutture e implementare misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati personali dall'accesso non autorizzato e dall'abuso da parte di sistemi di intelligenza artificiale. Inoltre, sarà cruciale sviluppare normative e regolamenti adeguati per guidare l'uso responsabile ed etico dell'IA nel trattamento dei dati personali. Affrontare queste sfide richiederà un impegno collettivo da parte di governi, organizzazioni e società nel loro complesso, per garantire che l'IA sia utilizzata per migliorare la nostra vita senza compromettere i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali. Questo richiederà un dialogo continuo tra gli attori coinvolti, nonché un monitoraggio costante dei progressi tecnologici e delle implicazioni etiche e legali che ne derivano. Solo attraverso un approccio collaborativo e una governance efficace sarà possibile affrontare con successo le sfide future legate all'IA e alla protezione dei dati personali.